mercoledì 27 marzo 2013

Intervista a... Liliana Marchesi

Buongiorno Folletti,
nonostante la sottoscritta sia un po' giù di corda (lasciamo perdere la motivazione altrimenti se ne esce la mia gemella cattiva, oppure divento verde in stile Theodora U.U), il tempo sembra essere abbastanza decente. Insomma, un timido sole gioca a nascondino con noi, rintanandosi dietro le nuvole. Spero solo che non decida di piovere! Tranquilli, se così fosse, ho intenzione di tenervi compagnia (rompendovi le scatole) con una serie di post. Se si è giù di morale, scrivere è un vero toccasana... Torniamo a noi. Ieri ho avuto il piacere di intervistare la carinissima Liliana Marchesi (i cui romanzi sono ora disponibili anche per Kobo e tutti gli altri lettori). Senza altri giri di valzer eccovi l'intervista!


Ciao Liliana e benvenuta nel mio piccolo angolino.
Ho avuto la fortuna di seguirti fin dal tuo primo romanzo d'esordio, "Harmattan" (la recensione qui), e di conoscerti attraverso i social network. L'idea di questa intervista nasce con lo scopo di permettere ai lettori di conoscerti meglio. 

Molti te l'avranno senz'altro chiesto, quindi prendi la come una domanda rompighiaccio: come ti sei avvicinata alla scrittura?
Prima di tutto ti ringrazio per avermi ospitato nel tuo bellissimo blog e per il sostegno che mi hai sempre dato fin dal mio esordio. Grazieeeeee! E adesso passiamo alla risposta ;) Sai, una volta qualcuno mi disse (e giuro che non ricordo chi), che ognuno di noi decide il proprio destino prima ancora di nascere (questa frase la puoi trovare anche sul mio sito ^_^) e io credo proprio che prima di venire al mondo la mia scelta ricadde sulla scrittura. Ovviamente non lo dico con presunzione, infatti quello che intendo non è "sono nata per scrivere", no. Ciò che intendo dire è che "non posso fare a meno di scrivere". Ti sembrerà assurdo, ma io sono stata l'ultima a rendersi conto del profondo amore per la scrittura. Fin da piccola ogni pretesto era buono per scrivere qualcosa. Una lettera alla mamma, una pagina di diario. Però lo facevo con naturalezza, come se scrivere fosse l'equivalente del respirare. Quando andavo a scuola, nei temi mi dilungavo così tanto che il professore si vedeva costretto a mettermi 6- dicendomi: . Già allora la mia fantasia aveva la meglio. E pensa che quello stesso professore un giorno mi disse che da grande avrei fatto la scrittrice. Ma io ovviamente nemmeno lo ascoltai all'epoca. Presi la mia bella valigia piena di sogni, e partii alla scoperta del mondo. E' stato solo molto tempo dopo che ho capito... Ho capito che il mio continuo sognare ad occhi aperti mondi fantastici e il piacere che provavo nello scrivere anche solo una semplice frase, potevano congiungersi creando un legame armonioso. E così nacque Harmattan! Inizialmente non doveva essere che un semplice racconto da inviare a uno di quei concorsi che si trovano in internet, ma poi i personaggi si sono ribellati e non mi hanno più lasciata andare. 

L'autrice Liliana Marchesi
Una delle maggiori difficoltà affrontate dagli esordienti è quella della pubblicazione del loro lavoro. Tu hai deciso di seguire il tuo sogno auto-pubblicandoti. Ce ne vuoi parlare?
Bè, non ti nascondo che Harmattan è stato spedito a diverse Case Editrici. Quando finii di scriverlo non conoscevo il mondo editoriale e i vari retroscena (non che adesso sia un'autrice navigata... ma rispetto a due anni fa so qualcosina in più ^_^) e mi misi in testa che se non fossi riuscita a pubblicare con una CE, Harmattan sarebbe rimasto dov'era. Le risposte delle Ce cominciarono ad arrivare dopo sole 3 settimane, peccato che in questi contratti di pubblicazione mi venivano chieste ingenti somme di denaro, oppure vi era l'obbligo di acquistare un numero esorbitante di copie. Io conservai le loro lettere (piene di complimenti e note positive... ottime per un'iniezzione di autostima) ma ovviamente non accettai. I miei saldi principi me lo impedirono (per fortuna!) Poi, fu la volta di un'agenzia letteraria che sembrava credere molto nel mio romanzo e, non avendomi chiesto soldi a palate, mi fidai delle loro parole. Ahimè non mi portarono da nessuna parte, così trascorso un anno, iniziai a girare per forum e ad informarmi riguardo all'auto pubblicazione. Non ci crederai ma, in un paio di mesi (meno se teniamo conto del fatto che la maggior parte del mio tempo e delle mie energie le dedico a mio marito, al nostro bellissimo bimbo di quasi 4 anni, alla casa e al lavoro... che presto mi lascerà a piedi) ho imparato ad utilizzare programmi di conversione file, editing di epub, creazione di booktrailer e siti web. Insomma, mi sono rimboccata le maniche e ho fatto fumare il cervello! Alla fine però, sono riuscita ad auto pubblicarmi. Ed ogni singola soddisfazione che ho tratto da questa esperienza, per quanto piccola, mi ha ripagata di tutte le energie, le ore e le lacrime versate per realizzare il mio piccolo sogno. Ovviamente questo è ciò che è accaduto con "Harmattan", perchè la Trilogia del Peccato non ha mai visto nemmeno l'ombra di una Casa Editrice! Ha seguito le orme del suo predecessore senza nemmeno pensarci! Per arrivare al nocciolo della questione (scusa mi sono dilungata troppo), credevo così tanto (e credo ancora) in ciò che avevo fatto che non avevo bisogno di trovare qualcuno che ci credesse al posto mio! ;)

Dopo "Harmattan", hai pubblicato i primi due volumi della Trilogia del Peccato (prossimamente uscirà anche il terzo) riscuotendo un discreto successo tra i lettori. Come ti senti? 
"Harmattan" è stato il mio romanzo d'esordio, colui che ha aperto le danze, e per questo resterà sempre nel mio cuore. Ma la Trilogia... Mentre con "Harmattan" mi ero in un certo senso trattenuta, con la Trilogia mi sono lasciata andare completamente, entrando ancor di più in sintonia con i miei personaggi e con la storia. Ogni commento positivo che ricevo per me è una gran gioia. Come tutti gli scrittori, io scrivo prima di tutto per me, perchè non posso fare a meno di percepire quella sensazione di estremo benessere scorrermi nelle vene. Ma sarei una bugiarda se non ammettessi di scrivere per voi. Voi lettori, in grado di far rivivere i miei personaggi con le vostre emozioni. Io vi adoro!

Rimango in tema "Trilogia del Peccato" (le recensioni ai primi due romanzi qui e qui). Durante la lettura ho potuto notare l'uso di nomi derivanti, non solo dal libro della Genesi come ci si aspetta, anche dalla mitologia egiziana (Seth), ebraica (Lilith) e di origine celtica (Mael). È stata una scelta volontaria per rafforzare la caratterizzazione dei personaggi?
Ora magari ti sconvolgerò... Come quasi ogni nome, luogo o avvenimento, i particolari delle storie che scrivo si materializzano nella mia mente. Non sono io a pensare una decina di nomi per poi sceglierne uno, no. E' il nome che si presenta alla mia porta. La cosa curiosa però, è come questi dettagli, all'apparenza trovati casualmente, si incastrino alla perfezione con gli altri pezzi del puzzle. Lilith infatti, secondo gli antichi ebrei, altro non era che la prima moglie di Adamo e Seth, si dice fosse figlio di Adamo... vedi come tutto ha un senso ^_^ Mentre per Mael... bè, lui non è "Male".

Tutti gli autori hanno un "maestro ispiratore". Hai un modello a cui ti ispiri per stile o genere? Se sì, quale?
Una cosa a cui tengo molto è l'originalità, soprattutto nello stile. Però ci sono autrici con cui mi trovo in sintonia (per un motivo o per l'altro) e che per questo amo leggere. Ad esempio Becca Fitzpatrick, Lauren Kate e Cassandra Clare. Le conoscete? :D

Molte autrici traggono ispirazione dalla musica. Quando scrivi, sei solita avere un po' di musica o ti concentri meglio con la stanza silenziosa?
Io amo la musica! Bastano due note per farmi decollare per il mio mondo incantato. Mentre ascolto le mie canzoni preferite vivo gli istanti più passionali e travolgenti, o tristi e strazianti (a seconda del genere musicale) di uno dei miei romanzi. Però quando scrivo... desidero ascoltare la voce del silenzio.

Ultima domanda. Ti capita mai di parlare coi tuoi personaggi? (sono reduce dalla visione di Miss Potter ^^ e non mi sembra una cosa così strana, anzi ^^)
Ahahah, io non parlo con i miei personaggi. Li vivo! Che è decisamente meglio! Entro dentro di loro e percepisco le loro emozioni come se provenissero dal mio cuore. Sorrido con loro, lotto con loro, gioisco e piango con loro. E quando la notte chiudo gli occhi per dormire... sogno con loro! ^_^

Ti ringrazio moltissimo per la tua disponibilità e schiettezza nell'affrontare questa piccola intervista. Sono davvero felice di avertela fatta! Grazie ancora!
Ovviamente ringrazio anche voi lettori che avete letto tutto quanto senza annoiarvi ^^. Vi lascio con una simpatica iniziativa, creata da Liliana, in vista dell'uscita del terzo ed ultimo capitolo della Trilogia del Peccato

"Se avete letto e amato i primi due capitoli della Trilogia, 
non potete assolutamente perdere l’occasione
di partecipare alla “Pioggia di Pensieri”,
dove protagoniste saranno proprio le Vostre parole! 
Una frase, un pensiero, un’emozione che Vi lega alla Trilogia."
(se vi ho incuriosito, visitate il sito dell'autrice e scoprite l'iniziativa, link)

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