Titolo: Spells
Autore: Aprilynne Pike
Genere: Thriller psicologico
Editore: Sperling & Kupfer
Collana: Pandora
Pagine: 352 pp.
Anno di Pubblicazione: 2011
Costo di copertina: 17,90 euro
È iniziata l'estate, ma la vita di Laurel non è più la stessa. Ora che sa di essere una fata, non può ignorare le sue responsabilità nei confronti del regno di Avalon. E così, quando viene convocata dall'Accademia delle fate per un corso intensivo di magia, decide subito di partire. Ad Avalon, Laurel potrà finalmente essere se stessa. Imparerà gli incantesimi che le permetteranno di difendere le porte segrete del regno dal temibile Jeremiah Barnes e realizzerà così il suo destino. Ma tornare ad Avalon significa molto di più. Vuol dire rimettere in discussione tutto e ferire la persona che più ama al mondo, il suo dolcissimo fidanzato umano, David. Perché lì rivedrà Tamani. Sono passati molti mesi dal loro ultimo incontro, e Laurel crede di averlo dimenticato. Però, quando lui la stringe di nuovo tra le braccia, professandole amore eterno, dentro di lei si risvegliano emozioni inebrianti, emozioni che David non è mai riuscito a farle provare. Ancora una volta contesa tra due mondi, e tra due ragazzi tanto diversi quanto irresistibili, Laurel dovrà compiere una scelta dolorosissima, che forse le spezzerà il cuore per sempre.
Eccomi qui, come già anticipato, a scrivere la recensione del secondo romanzo della saga dedicata alle fate dell'autrice statunitense Aprilynne Pike: "Spells". Una lettura scorrevole e leggera che richiama molto lo stile del romanzo precedente (Wings, ne puoi leggere la recensione qui). Tuttavia, prima di iniziare ad addentrarmi nella storia, vi lascio un piccolo riassunto di quanto accaduto nel primo capitolo della saga.
Sunto del precedente episodio.
Laurel, un'adolescente come tante altre, si trasferisce in una nuova città coi genitori. Alle prese con i problemi tipici di questa età e derivanti dal trasloco (nuove amicizie, il primo amore, ecc.), un giorno si accorge di avere un bozzo sulla schiena, tra le scapole. Passano i giorni e il bozzo cresce fino a che fuoriescono delle ali che, in realtà, si scoprono essere petali. E' in questo modo che Laurel scopre di non essere umana, bensì una fata: una fata d'Autunno. Questa scoperta comporta anche dei pericoli che mettono in serio pericolo la vita di chi più ama al mondo: i genitori adottivi e il suo ragazzo, David. Tra un rapimento, una fuga, una misteriosa malattia e l'incontro con Tamani, la vita di Laurel cambia in modo repentino.
Leggendo questo secondo libro, mi sono accorta che è possibile dividerlo in due parti distinte a seconda dell'ambiente in cui avvengono i fatti.
La prima parte è quella in cui Laurel si reca presso l'Accademia di Avalon, su invito, durante le vacanze estive. Lasciati a casa genitori, ragazzo e amici, la protagonista si reca all'incontro con Tamani, nel bosco, che la condurrà nel suo regno d'origine. Finalmente, dopo tante cose dette e non dette, l'autrice ci mostra l'ambiente naturale delle fate e il loro sistema culturale. Questa parte mi è piaciuta particolarmente anche se, come già detto, le sequenze descrittive sono, a parer mio, pochine. In un certo punto, mi è sembrato addirittura di rivivere una scena del film campione d'incassi Avatar (la scena con "l'albero delle voci").
La seconda parte, invece, è quella in cui Laurel affronta la sua vita da umana accanto ai genitori e a David. Sinceramente questa parte l'ho trovata, eccezion fatta per la parte in cui Laurel partecipa al Festival ad Avalon, poco entusiasmante.
Il pericolo derivato dalla presenza dei troll che vogliono occupare Avalon viene messo in secondo piano rispetto alla storia che mi è sembrata essere focalizzata sul triangolo David-Laurel-Tamani. Anche in questo secondo libro, mi spiace dirlo, non mi ha colpito nessuno dei personaggi principali, su cui non riesco a farmi un'idea precisa. In conclusione, un romanzo d'evasione con una storia originale ma che ancora deve "spiccare il volo" vero e proprio. Tuttavia, l'ho trovato, anche se di poco, migliore del primo.
Aspetterò di leggere il seguito non appena verrà pubblicato.
Tempo di lettura: 3 giorniSunto del precedente episodio.
Laurel, un'adolescente come tante altre, si trasferisce in una nuova città coi genitori. Alle prese con i problemi tipici di questa età e derivanti dal trasloco (nuove amicizie, il primo amore, ecc.), un giorno si accorge di avere un bozzo sulla schiena, tra le scapole. Passano i giorni e il bozzo cresce fino a che fuoriescono delle ali che, in realtà, si scoprono essere petali. E' in questo modo che Laurel scopre di non essere umana, bensì una fata: una fata d'Autunno. Questa scoperta comporta anche dei pericoli che mettono in serio pericolo la vita di chi più ama al mondo: i genitori adottivi e il suo ragazzo, David. Tra un rapimento, una fuga, una misteriosa malattia e l'incontro con Tamani, la vita di Laurel cambia in modo repentino.
Leggendo questo secondo libro, mi sono accorta che è possibile dividerlo in due parti distinte a seconda dell'ambiente in cui avvengono i fatti.
La prima parte è quella in cui Laurel si reca presso l'Accademia di Avalon, su invito, durante le vacanze estive. Lasciati a casa genitori, ragazzo e amici, la protagonista si reca all'incontro con Tamani, nel bosco, che la condurrà nel suo regno d'origine. Finalmente, dopo tante cose dette e non dette, l'autrice ci mostra l'ambiente naturale delle fate e il loro sistema culturale. Questa parte mi è piaciuta particolarmente anche se, come già detto, le sequenze descrittive sono, a parer mio, pochine. In un certo punto, mi è sembrato addirittura di rivivere una scena del film campione d'incassi Avatar (la scena con "l'albero delle voci").
La seconda parte, invece, è quella in cui Laurel affronta la sua vita da umana accanto ai genitori e a David. Sinceramente questa parte l'ho trovata, eccezion fatta per la parte in cui Laurel partecipa al Festival ad Avalon, poco entusiasmante.
Il pericolo derivato dalla presenza dei troll che vogliono occupare Avalon viene messo in secondo piano rispetto alla storia che mi è sembrata essere focalizzata sul triangolo David-Laurel-Tamani. Anche in questo secondo libro, mi spiace dirlo, non mi ha colpito nessuno dei personaggi principali, su cui non riesco a farmi un'idea precisa. In conclusione, un romanzo d'evasione con una storia originale ma che ancora deve "spiccare il volo" vero e proprio. Tuttavia, l'ho trovato, anche se di poco, migliore del primo.
Aspetterò di leggere il seguito non appena verrà pubblicato.
Canzone consigliata: "Eight days a week" dei The Beatles
Voto: ✗✗✗ e 1/2
Nessun commento:
Posta un commento