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lunedì 17 dicembre 2012

Once Upon A Time #5

Rubrica creata dal blog Over The Hills And Far Away
dedicata alle favole (e non solo) in ogni loro forma

Buonasera Folletti!
Anche questa giornata sta per giungere al termine. Il lunedì è sempre duro (scuola, lavoro, ecc), ma spero che l'appuntamento con questa rubrica vi possa, in qualche modo, rilassare e divertire.
Nella puntata di oggi vi voglio far conoscere una favola natalizia che ho imparato ad amare fin da piccina: Rudolph, la renna dal naso rosso (titolo originale Rudolph, the Red-Nosed Reindeer). Scommetto che alcuni di voi la conoscono! Però, visto che ci sarà qualcuno che non ne ha mai sentito parlare, eccovi la storia (trovata in rete) come la conosco io. Buona lettura!

Rudolph era una piccola renna del Polo Nord. Era una renna piuttosto particolare perché il suo naso non era un normale naso da renna nero e umidiccio, ma era un enorme naso rosso luccicante come una lampadina.
Per colpa di questo nasone incredibile, tutte le sue compagne non facevano che prender in giro il povero Rudolph. La mamma e il papà lo consolavano, ma tutto era inutile: Rudolph si disperava, piangeva e preferiva starsene in disparte, piuttosto che essere deriso.
In una fredda e nebbiosa sera di Vigilia , Babbo Natale era molto preoccupato: non sapeva proprio che pesci pigliare in quanto c'era una nebbia così densa che non si vedeva ad un palmo dal naso. "Povero me – si disperava Babbo Natale, come farò a portare i regali ai bimbi che mi stanno aspettando? Che tristezza!"
Pensieroso Babbo Natale guardò le sue renne, che lo stavano a guardare tristi e mogie e lo sguardo gli cadde su Rudolph, il cui naso per la tristezza luccicava più del solito. All'improvviso Babbo Natale si mise a cantare e a ballare come un matto, tanto che le renne pensarono che gli fosse andato di volta il cervello.
Babbo Natale aveva avuto un'idea fantastica:
"Rudolph, piccolo mio, tu stanotte guiderai la mia slitta. Il tuo nasone rosso ci illuminerà la strada come un faro nella notte!"
Rudolph non sapeva cosa rispondere, temeva di non essere in grado di condurre la slitta in giro per il Mondo.
A questo punto le compagne di Rudolph si accorsero di essere state un po' sciocche e iniziarono a incoraggiarlo, con applausi e salti. Così il simpatico Rudolph entrò nelle grazie del buon Babbo Natale, che lo accolse con sé e le renne, che da sempre erano state 8, diventarono 9.
Il grosso naso rosso dell’ultima arrivata divenne un pregio nelle fredde notti di neve e nebbia.

Non la trovate anche voi bella? Io l'adoro! La storia originale di Rudolph è stata scritta da Robert L. May, per sua figlia Barbara, nel 1939. Dieci anni dopo, nel 1949, Johnny Marks ne scrisse questa canzone:

C'era nebbia,
e il povero Babbo Natale
disse
"Le cose si mettono male
ma se troverò
il buon Rudolf aiuto avrò'"

Rudolph era un cerbiatto
con un naso buffo assai
Stava li grande e grosso
e non si spegneva mai
Lui con le altre renne
non poteva mai giocar,
era burlato sempre
per lo strano luccicar. 

Ma quella notte Babbo Natal
Rudy poi chiamò,
con quel naso tale e qual
una stella lui creò.
E da quel dì i cerbiatti
Rudy pregan di giocar
ma lui ha il suo daffare
e il cielo deve illuminar.

E con questa canzone, davvero carina e in tema, chiudo la puntata di questa settimana. Come sempre, sarò felice di leggere i vostri commenti e, se vorrete, fatemi sapere qual è la vostra favola/fiaba/leggenda natalizia preferita.

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