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martedì 17 febbraio 2015

Segnalazione - "Nella testa di una jihadista"

Buongiorno Folletti, vi voglio segnalare un'uscita interessata edita per la casa editrice Tre60. Un tema attuale che porta, senza dubbio, a riflettere su quanto accade di recente. L’autrice, giornalista francese esperta di terrorismo, infatti, si è finta su Facebook e Skype una giovane convertita all’Islam e interessata ad abbracciare la jihad: perché? Il suo intento era quello di comprendere non solo i meccanismi di reclutamento dell'ISIS ma anche capire cosa spinge queste persone a fare ciò che fanno.

È giusto rischiare la vita in nome dell’informazione?
«Volevo capire cosa pensa davvero un terrorista.»

Titolo: Nella testa di una jihadista
Autore: Anna Erelle
Editore: Tre60
Genere: storie vere
Pagine: 260 pp.
Data di Pubblicazione: febbraio 2015
Costo: 14,00 euro

Anna Erelle è giornalista francese specializzata in terrorismo. Spinta dal desiderio di comprendere il fenomeno dei giovani occidentali che si arruolano nelle file dell'ISIS, si crea un falso profilo Facebook, con il nome di Mélodie, e finge di essere una ventenne francese convertita all'Islam e interessata ad abbracciare la Jihad.
Su Facebook conosce Bilel, trentacinquenne francese convertito all’Islam e trasferitosi in Siria, che in seguito scoprirà essere il braccio destro del terrorista iracheno più ricercato dall'FBI, Abou Bakr al-Baghdadi. Nel giro di qualche settimana Bilel, dopo aver chattato ogni giorno con Mélodie su Skype (lei ha sempre il volto coperto dal velo), se ne innamora e le chiede di raggiungerlo in Siria per sposarlo e unirsi a lui nella lotta armata.
Anna/Mélodie finge di accettare la richiesta di Bilel e parte per Amsterdam insieme a un collega fotografo. Dovrà poi andare a Istanbul e quindi in Siria. In realtà vuole arrivare ad Amsterdam per intervistare Lola, una giovane belga veramente convertita e in partenza per la Siria, poi andare al confine con la Siria per raccogliere informazioni sul luogo, e infine tornare in Francia per concludere il reportage.
Ma non tutto va come previsto e Anna/Mélodie è costretta a tornare a Parigi. Cancella il suo account Facebook e getta i telefoni cellulari che aveva dato a Bilel. Eppure riceve non solo minacce sul suo account Skype ma anche una telefonata in ufficio da Bilel, segno che è comunque riuscito a rintracciarla.



Anne Erelle è uno pseudonimo. A distanza di alcuni mesi dall'ultimo contatto con Bilel, l'autrice ha dovuto cambiare casa, telefono e vive sotto scorta. Bilel ha lanciato una fatwa contro di lei pubblicando un video su internet. Sono circolate voci sulla morte del terrorista in un'imboscata, ma non sono attendibili.

1 commento:

  1. Avevo visto una segnalazione di questo libro ieri, sull'home page di Blogger, ho cliccato e mi è apparso la scritta "questo contentuto non è più disponibile", sul momento mi è dispiaciuto, poco dopo ho pensato ... ma perché? E mi sono fatta tutti i film mentali possibili. Adesso leggo la trama e mi incuriosisce da morire, lo metto in wishlist!

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