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venerdì 13 marzo 2015

Recensione - "La fabbrica delle meraviglie" di Sharon Cameron

Buongiorno Folletti, iniziamo questo venerdì del blog con una recensione ad un romanzo per ragazzi che ho adorato e di cui non vedo l'ora di leggere il seguito. Sto parlando del primo capitolo della serie The Dark Unwinding, La fabbrica delle meraviglie, di Sharon Cameron.

Titolo: La fabbrica delle meraviglie
Titolo originale: The Dark Unwinding
Autore: Sharon Cameron
Editore: Mondadori
Genere: young adult, steampunk
Data di pubblicazione: 25 gennaio 2015
Pagine: 312 pp.
Costo di Copertina: 17.00 euro

In una notte di nebbia Katharine arriva in una misteriosa tenuta vittoriana con l'incarico di controllare che l'eccentrico zio George non stia dilapidando il patrimonio di famiglia. Convinta di incontrare un uomo sull'orlo della follia scopre invece che lo zio è un geniale inventore e sostenta una vivace comunità persone straordinarie come lui, salvate dai bassifondi di Londra. Aiutato dal giovane e affascinante Lane, George realizza creazioni fantasmagoriche: pesci meccanici, bambole che suonano il pianoforte e orologi dai mille ingranaggi. Ma Katharine comprende ben presto che una trama di interessi oscuri minaccia il suo mondo pieno di meraviglie e, forse, il destino di tutta l'Inghilterra. Età di lettura: da 12 anni.


Come sono felice di recensire questo capolavoro. Probabilmente mi darete dell'esagerata, forse lo sono, eppure ho adorato questo romanzo alla follia fin dai primi capitoli. Certo, ammetto che le ampie parti descrittive rallentano un po' la lettura iniziale, priva di colpi di scena, ma danno al lettore un'infarinatura generale di quello che è il background di Katherine e delle sue aspettative riguardanti la visita alla tenuta vittoriana dello zio.

Immersa in una vasta tenuta, la grande villa dello zio Tully appare subito misteriosa con le sue stanze vuote, la cappella del prete e la sala degli orologi.. e che dire di quella risatina che si ode tra i corridoi bui? Personalmente con un incipit del genere ci vado a nozze e la fantasia, fatta di congetture e immedesimazioni varie, galoppa a più non posso. Impossibile non affezionarsi ad alcuni personaggi, impossibile non stare male per certi accadimenti (che non vi svelerò).. Gli elementi caratteristici del genere steampunk si amalgamo in modo perfetto con la vicenda uscita paro paro dall'epoca della Regina Vittoria.

Nonostante l'inizio sottotono, dovuto più che altro alla spiegazione del perché la protagonista si ritrovi a dover affrontare il viaggio e l'ingrato compito di decidere della sorte dello zio e della sua tenuta, il romanzo presente parecchi momenti che permettono al lettore di avvolgersi la storia quasi fosse una coperta.. di quelle patchwork con moltissime fantasie colorate una accanto all'altra. E' un po' questa l'immagine che mi sono fatta del primo capitolo della serie The Dark Unwinding. I personaggi sono tutti molto caratterizzati, capaci di prendere vita e ispirare anche immediata simpatia e tenerezza (ne sono l'esempio il piccolo Davy e lo stesso zio Tully). La protagonista mi ha ricordato molto Jane Eyre e, beh, non c'è un Mr. Rochester ma non mi dispiace il personaggio maschile che le viene affiancato; tuttavia non sono riusciti a colpirmi totalmente come gli altri. Non so cosa mi aspettavo da loro due sinceramente, eppure posso dire che non sono stati affatto deludenti. I temi trattati sono molteplici: si parte dalla situazione delle ragazze che non possono ereditare a quella della lotta per il patrimonio di famiglia, l'ingordigia di parenti senza scrupoli e l'incomprensione di animi fragili e speciali.

Un libro che si legge velocemente, capace di incantare il lettore di qualsiasi età e di far rivivere quella magia insita nelle tenute inglesi dell'epoca vittoriana che, personalmente, adoro. Una lettura leggera e d'evasione che però lascia dietro di sé anche qualche messaggio, come ogni libro dopotutto.. quale? Beh, volete che vi riveli tutto? No, scopritelo voi.. ne vale la pena, davvero.

Consigliato:
 si
Tempo di lettura: 4 giorni
Canzone consigliata: "Cupid, look about thee" John Stainer



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