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mercoledì 10 febbraio 2016

Special Movie Review - The Revenant, The Danish Girl, Steve Jobs, Inside Out e Star Wars VII


Il 28 febbraio ci saranno gli Oscar e come sempre cerco di farmi un'idea sui film che sono in lizza per le maggiori categorie degli Academy. Probabilmente l'edizione di quest'anno verrà ricordata per le polemiche sorte nel giorno delle nominations: ancora una volta gli afroamericani e le donne sembrano esser stati discriminati. Direi che la questione è vistosamente sotto gli occhi di tutti, basti vederne l'assenza tra i venti nominati alle categorie dedicate agli attori, e di papabili ce n'erano..
Purtroppo non si può cambiare nulla ma sperare che in futuro ci sia una maggior equità. Fatta questa piccola premessa/prologo, sono pronta a svelarvi i miei pareri su ben 5 film che hanno ricevuto diverse candidature: The Revenant, The Danish Girl, Steve Jobs, Inside Out e Star Wars VII.

Leonardo Di Caprio merita quella dannatissima statuetta da tempo immemore e, per come la vedo, quest'anno potrebbe essere la volta buona. The Revenant, come ormai in molti sanno, è la storia vera, e romanzata, del cacciatore di pelli Hugh Glass e delle peripezie che l'hanno visto protagonista di una lotta per la sopravvivenza dopo l'abbandono da parte dei compagni. I paesaggi mozzafiato del Canada e della Terra del Fuoco (in Argentina) hanno ricreato quel Missouri selvaggio del primo Ottocento, epoca in cui si svolgono i fatti narrati. Anni di gestazione per una pellicola che ha visto crescere il budget, portato allo sfinimento gli attori e alla fuga di alcuni membri della crew; tuttavia, Iñárritu è riuscito a dirigere un film capace di emozionare e lasciare perennemente lo spettatore in uno stato d'ansia (si, mi riferisco alla sequenza dell'attacco dell'orsa) per le sorti di Glass. Ogni singolo interprete è riuscito a colpire nel segno, in particolar modo Leonardo e Tom Hardy nel ruolo dell'antagonista, Fitzgerald. Le scene sono talmente vere, reali, da farti sentire dentro al film.. lo spettatore si ritrova totalmente coinvolto da quanto prova Glass, provando a sua volta ogni singolo patimento - dalla fuga dagli indiani allo scontro con l'orsa - compresa la sensazione di freddo; ci sono tratti più lenti, privi di dialoghi che a qualcuno può sembrare pesante e noioso, ma personalmente me li sono goduti tutti dal primo all'ultimo e sono certa che questo capolavoro porterà a casa ben più di una statuetta.


Come vi anticipavo, ho detto che per Leonardo Di Caprio potrebbe essere la volta buona; se non riesco a dare una certezza è semplicemente perché a contendergli il premio c'è Eddie Redmayne, vincitore lo scorso anno per la magistrale interpretazione di Stephen Hawking, con The Danish Girl. Si tratta di un'altra pellicola basata su di una storia vera: siamo nella Copenaghen degli anni '20 e accompagniamo Einar verso quella consapevolezza di essere nato in un corpo sbagliato. Einar Wegerer è un famoso pittore di paesaggi e sua moglie Gerda è anch'ella una pittrice, seppur di fama minore; un giorno la modella della donna non si presenta e, avendo delle scadenze, chiede aiuto al marito affinché indossi calze e scarpe per poter ultimare il ritratto. E' questo il punto di rottura, la scena che mette in moto ogni cosa. Lili inizia a farsi largo sino ad annullare Einar ma, a mio parere, il film non si concentra sulla sua figura bensì su quel rapporto speciale che c'è tra i due coniugi. Non si riesce a patteggiare per l'uno o l'altra, si soffre e si sorride assieme ad entrambi in un'atmosfera carica di emotività; la chimica tra i due attori (e ricordo che Alicia Vikander è in nomination come miglior attrice non protagonista) buca lo schermo e Eddie ancora una volta si dimostra di una bravura eccezionale e, se me lo permettete, una donna splendida (una classe del genere me la sogno proprio). Nonostante la tematica gender e del cambio sesso venga, talvolta, affrontata all'acqua di rose, trovo che sia un film davvero ben fatto capace di emozionare e, perché no, aprire quelle menti chiuse che si limitano a criticare senza sapere di cosa si parla e solo per il gusto di far male agli altri.


Dopo questi due mostri di bravura è il turno dello Steve Jobs interpretato, nell'omonimo film, da Michael Fassbender anche lui candidato come miglior attore protagonista. Cosa posso dire, sono rimasta molto colpita da questa pellicola perché mi aspettavo qualcosa di noioso e, personalmente, non mi sono mai interessata alla storia di quest'uomo: certo, conosco i prodotti Apple e il Mac ma più di lì, non mi sono mai spinta. Quindi il mio approccio al film è stato quello di una "novellina" che segue, per la prima volta, le tre presentazioni che hanno fatto conoscere al mondo Jobs. Una storia che procede seguendo un ordine cronologico, utilizzando giusto alcuni flashback per meglio capire la vita del protagonista e i rapporti che ha intrecciato con le persone che, nel bene o nel male, gli sono state accanto. Michael Fassbender dimostra di calarsi davvero in qualsiasi ruolo al quale lavora, mi piace ed è molto bravo ma non penso che riuscirà ad agguantare la statuetta, non se devo fare un paragone con le interpretazioni date da Leo e Eddie. Una piccola menzione per Kate Winslet, sempre stupenda e talentuosa (in lizza per il premio per la miglior attrice non protagonista), perfettamente all'altezza del ruolo. Vi capita mai di apprezzare un film e, allo stesso tempo, non saper spiegarne il perché lo apprezzate? Ecco, questo è l'effetto che mi ha fatto Steve Jobs.


Proseguiamo parlando del film d'animazione targato Disney Pixar, Inside Out. Riley è una ragazzina che si ritrova a fare i conti con le emozioni scatenate dal trasloco, a causa del lavoro del padre, in una nuova città e di tutto ciò che ci va dietro: nuova casa, nuova scuola, nuova squadra di hockey e, non può certo mancare, il fattore pre-adolescenza. Questa pellicola si rivolge sia al pubblico più piccolo che a quello adulto, consentendo - in un certo senso - due chiavi di lettura a seconda dell'età dello spettatore. A trainare il tutto vi sono le cinque emozioni che tutti abbiamo imparato ad amare (Gioia, Tristezza, Disgusto, Paura e Rabbia) e il loro modo di interagire con gli stimoli esterni per portare la loro "protetta" ad affrontarli e superarli. Ho amato il modo in cui il film ha spiegato l'importanza della Tristezza e di come essa sia la forza che ci aiuta ad andare avanti; una palette di colori sgargianti che s'intrecciano, a contrasto, con le varie sfumature grigiastre rappresentanti gli attimi di transizione della piccola protagonista. Cosa dire, a mio parere quest'ultimo lavoro della Pixar ha superato alla grande Up! scalzandolo dal mio podio mentale. Lo so, non è un'idea totalmente nuova perché, di fatto, qualcosa di simile l'avevamo visto con Siamo fatti così - Esplorando il corpo umano eppure l'ho adorato in modo spropositato!


Arriviamo al termine di questo post dedicato ai candidati all'Oscar con il mio breve commento (ed è difficile farlo, credetemi) a.. rullo di tamburi.. Star Wars. Il risveglio della forza. Non sono quella che si definisce una fan accanita o super aggiornata della saga perché, beh, ho iniziato a seguirla quando frequentavo le superiori e la trilogia prequel l'ho vista giusto prima di vedere questo settimo episodio. Ho seguito ogni singolo fotogramma ritrovando quel sentimento malinconico alle similitudini con Una nuova speranza e le ho apprezzate tutte! I nuovi personaggi sono tutti fantastici a loro modo: Rey con il suo temperamento risoluto e la dimestichezza con cui sa usare la Forza, Finn che decide da solo quale deve essere il proprio destino e pure Kylo Ren, così tanto criticato per l'aspetto (ok, non sarà uno splendore ma non è nemmeno un cesso!) e per il suo essere "poco cattivo". A questo proposito vi dirò che invece è un personaggio da cui mi aspetto molto perché il suo essere così combattuto tra il Lato Oscuro e la Forza lo rende originale; ciò non toglie che sia un pezzo di ... per aver fatto una certa cosa, ma non spoilero (anche se il mondo intero già lo sa, o quasi). Vogliamo parlare di BB8? Quel droide così dolce che si è conquistato un posticino speciale nel mio cuore con il suo "pollice in alto"? Semplicemente fantastico! Se le note del theme mi hanno fatta sorridere, l'emozione nel rivedere il Millennium Falcon e i vecchi personaggi è indescrivibile! Se all'uscita della notizia di un nuovo capitolo della saga creata da Lucas ero preoccupata, alla visione di questa pellicola la paura è svanita: mi sono divertita e sono stata catapultata esattamente dove mi aspettavo.. nel film! E, scusate se è poco, la Lightsaber di Kylo Ren è fighissima!!

Bene Folletti, questa era la prima turnata di recensioni dedicate ai film in nomination per gli Academy.
Li avete visti? Fatemi sapere cosa ne pensate lasciando un commento qui sotto ^.*

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