Buonasera miei carissimi Folletti, tra una recensione e l'altra riesco anche ad inserire qualche segnalazione letteraria che può stuzzicarvi. Quest'oggi, a ridosso del weekend, eccomi a presentarvi Apolide, il romanzo d'esordio della mia conterranea Sabrina Zuccato ed edito dalla casa editrice Montag per la collana Le Fenici.
Autore: Sabrina Zuccato
Casa editrice: Montag Edizioni
Genere: narrativa
Genere: narrativa
Data di pubblicazione: 14.05.2020
Pagine: 88 pagine
Prezzo di copertina: 14,00€
Pagine: 88 pagine
Prezzo di copertina: 14,00€
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Apolide è una persona senza alcuna origine, senza alcun senso di appartenenza, ed è proprio così
che si sente Elsa, la protagonista del romanzo. Ventisei anni e una laurea in Lettere Moderne, non
riesce a capire quale sia il suo ruolo nel mondo. Un rapporto complesso con la madre, una relazione
sentimentale burrascosa, e l’instabile situazione lavorativa la fanno sentire estraniata e alienata nei
confronti di una società che sembra volerla ripudiare.
Apolide è un romanzo di formazione che narra le vicende di una generazione precaria. Introspettivo
e profondo, lo scopo del testo è indagare l’animo della protagonista e le relazioni con le persone che
la circondano.
Classe ’92, da sempre nutro una grandissima passione per il mondo dell’audiovisivo e della scrittura, interesse coltivato anche grazie al mio percorso di studi. Da qualche anno ho intrapreso l’attività di giornalista e reporter presso alcune testate editoriali del Comune di Venezia.
Apolide è nato circa due anni fa, in un periodo abbastanza complesso della mia vita. Non è autobiografico ma posso dire che a spingermi a scriverlo è stata un’esigenza: l’esigenza di raccontare la situazione precaria di chi, come me, si trova sospeso tra la post-adolescenza e l’età adulta. Volevo scrivere un romanzo di formazione che narrasse le vicende di una generazione precaria, la mia. Ho cercato quindi di attingere ad alcune storie, a diversi episodi, per tentare di restituire al possibile lettore quella sensazione di alienazione ed estraniamento che la mia generazione prova quotidianamente. Non so se ci sono riuscita ma, sicuramente, scriverlo è stato terapeutico e spero che questo si percepisca.
Classe ’92, da sempre nutro una grandissima passione per il mondo dell’audiovisivo e della scrittura, interesse coltivato anche grazie al mio percorso di studi. Da qualche anno ho intrapreso l’attività di giornalista e reporter presso alcune testate editoriali del Comune di Venezia.
Apolide è nato circa due anni fa, in un periodo abbastanza complesso della mia vita. Non è autobiografico ma posso dire che a spingermi a scriverlo è stata un’esigenza: l’esigenza di raccontare la situazione precaria di chi, come me, si trova sospeso tra la post-adolescenza e l’età adulta. Volevo scrivere un romanzo di formazione che narrasse le vicende di una generazione precaria, la mia. Ho cercato quindi di attingere ad alcune storie, a diversi episodi, per tentare di restituire al possibile lettore quella sensazione di alienazione ed estraniamento che la mia generazione prova quotidianamente. Non so se ci sono riuscita ma, sicuramente, scriverlo è stato terapeutico e spero che questo si percepisca.
Spero vi possa incuriosire e, ve lo dico in anteprima,
a breve posterò anche la mia recensione ^.^ Stay tuned!
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