mercoledì 15 febbraio 2012

Recensione - La trilogia della speranza

Davanti al fuoco della stufa, eccomi a scrivere, finalmente, la mia recensione a questa trilogia. Innanzitutto voglio ringraziare l'autore, Massimo Cortese, che è stato così gentile da inviarmi questi tre volumetti. Grazie!!




Inizialmente avevo pensato a recensire questi libricini singolarmente (man mano che ne ultimavo la lettura) ma, alla fin fine, trovo sia opportuno parlarvene dal punto di vista della Trilogia della Speranza, in quanto, nonostante possano esser letti tranquillamente singolarmente, il loro significato è più "chiaro" se esaminati nell'insieme.


Composta da "Candidato al Consiglio d'istituto", "Non dobbiamo perderci d'animo" e "Un'opera dalle molte pretese", questa trilogia ha come tema portante la speranza. 
Ogni volume non è che una raccolta di riflessioni che l'autore mette su carta, utilizzando uno stile semplice ed immediato. Riflessioni che portano il lettore a porsi domande e a soffermarsi sulle tematiche sociali sollevate dall'autore.

"Candidato al Consiglio d'istituto" descrive l'avventura di un padre che, avendo a cuore l'educazione della propria figlia, si candida alla nomina di consigliere. Ne deriva un racconto piuttosto dettagliato, e non privo di ironia, sulle dinamiche di queste elezioni. Massimo Cortese, inoltre, offre una panoramica personale su uno dei problemi più seri presenti nelle nostre scuole: il bullismo. Bullismo che, seppur in forma diversa, emerge anche dal resoconto degli episodi che hanno caratterizzato la preparazione e il giorno delle elezioni.

"Non dobbiamo perderci d'animo" mette in relazione l'Italia di ieri  e quella di oggi attraverso dieci racconti brevi. Racconti che, legati tutti dal filo invisibile della speranza, riflettono sia la vita privata dell'autore che quella della comunità nazionale. Questo volumetto, come è facile capire, è dedicato al 150° Anniversario dell'Unità d'Italia. 

"Un'opera dalle molte pretese" è il capitolo finale di questa trilogia. Massimo Cortese racconta le vicende che ruotano attorno alla pubblicazione del suo primo libro e della grana giudiziaria di cui è stato soggetto, riportandoci in forma scritta i suoi sentimenti e le sue riflessioni. Un libro che, a mio parere, forza un po' alla riflessione su temi quali  giustizia e Stato.

Concludendo questa mia recensione, ammetto che i primi due volumetti mi sono davvero piaciuti molto...specie il secondo...il terzo, probabilmente per il tema trattato, molto meno. Ad ogni modo, trovo che questa trilogia, col suo stile semplice ed ironico, raggiunga il proprio obiettivo di far riflettere il lettore su tematiche non solo attuali ma anche importanti (nonostante, in alcuni punti, si noti l'inesperienza e la fretta  con cui è stato fatto l'editing).

Tempo di lettura: 6 giorni in totale
Canzone consigliata: "La prima cosa bella" di Malika Ayane


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