sabato 28 febbraio 2015

Recensione - "Demon's Kiss" di Gena Showalter

Come promesso, eccomi a scrivere una "breve" recensione su di una lettura fatta ormai mesi addietro; si tratta del secondo capitolo della serie, nata dalla penna prolifica di Gena Showalter, Lord of the Underworlds: Demon's Kiss.

Titolo: Demon's Kiss
Titolo originale: The Darkest Kiss
Autore: Gena Showalter
Editore: Harlequim Mondadori
Genere: urban fantasy, romance
Data di pubblicazione: giugno 2009
Pagine: 375 pp.
Costo di Copertina: 4.90 euro

In una remota fortezza di Budapest, sei seducenti guerrieri immortali sono legati da un'antica maledizione che nessuno è mai riuscito a infrangere... Un guerriero possente e signore della Morte... Una temibile dea, portatrice di caos e disordine... Ma nessuno dei due è padrone del proprio destino...
Anya, dea dell'anarchia, decide di mettere in campo tutte le proprie arti per sedurre Lucien, il guerriero che accompagna le anime dei defunti nell'oltretomba, e benché lui cerchi disperatamente di resisterle alla fine lo conquista. I due non sospettano nemmeno lontanamente di essere solo delle pedine nelle mani di Crono, che cerca con ogni mezzo di metterli l'uno contro l'altra. Riusciranno a sconfiggere le forze invincibili che li controllano e a liberarsi dalle rispettive condanne evitando il crudele sacrificio d'amore che il perfido titano vorrebbe imporre loro?


Protagonista di questo secondo capitolo è la coppia formata dal custode di Morte, Lucien, e dalla Dea dell'Anarchia, Anya. Tra tutte le coppie nate dalla penna di Gena Showalter - relative alla saga dei Signori degli Inferi - questa è in assoluto la mia preferita. I due personaggi catturano immediatamente i lettori grazie ai loro caratteri, in primis, e al clima dinamico creato dal loro continuo rincorrersi.

Anya by Blaubeerstrauch90
Crono controlla ogni cosa, appropriatosi - dopo l'indebolimento delle mura del Tartaro - nuovamente dell'Olimpo con la forza, compresa l'esistenza dei Signori degli Inferi e di chi vive a stretto contatto con loro. Eppure c'è qualcosa che vuole, qualcosa che Anya possiede e che la Dea non intende consegnargli; è infatti per questo motivo che incarica Lucien di trovarla e ucciderla. Molto furbo direte voi, e invece no. Il Titano non ha fatto i conti con l'imprevedibile potere della passione che spinge Anarchia ad avvicinare il capo dei Guerrieri più temuti. Ogni cosa di questo attrae la divinità dagli atteggiamenti sfacciati e la lingua tagliente, talmente abile a dar origine a interessanti nomignoli da conferirle una simpatia che cattura immediatamente il lettore. Il suo passato non è stato semplice, la reputazione della madre l'ha segnata sin dalla nascita agli occhi degli altri abitanti dell'Olimpo. E' suo padre, il Guardiano della prigione divina, a permetterle di scappare prima che la sentenza venga decisa. Anya, infatti, si trova nel Tartaro per aver ucciso il capitano delle guardie che aveva tentato di violentarla. Sarà proprio la decisione di aiutare la figlia che condannerà gli Dei a cadere per mano dei Titani e di Crono. Non temete non vi svelerò altro, nemmeno qual è l'oggetto che possiede e che fa tanta gola al Titano.

In netta contrapposizione con l'esuberante caratterino di Anya, vi è l'indole più quieta e solitaria del Signore degli Inferi che, come ci viene detto, fu il primo tra i guerrieri a controllare il suo Demone. Nel corso della lettura non solo scopriamo che fu proprio il guerriero ad aprire il Vaso di Pandora (e punito per questo con il Demone di Morte), ma anche l'origine delle cicatrici che, pur deturpandolo irrimediabilmente, rendono l'immortale così affascinante anche agli occhi delle lettrici.
L'incontro tra i due personaggi è di quelli veramente scoppiettanti e, come preannunciato, un continuo inseguirsi in giro per il mondo, la passione sempre presente. Senza scendere troppo nei particolari, in questo volume abbiamo l'ingresso in scena dell'immortale William: amico di Anya, può essere descritto semplicemente come la controparte maschile della Dea, risulterà anche lui immediatamente simpatico e, allo stesso tempo, avvolto in un'aura di mistero.

Ancora una volta, esattamente come nel volume precedente, Gena Showalter rievoca le atmosfere affascinanti e mistiche che circondano la Mitologia Greca che, personalmente, ho sempre amato. Lo stile è semplice, scorrevole e per nulla prolisso; caratteristiche queste che facilitano la lettura, aumentando il grado di piacevolezza. Una lettura d'evasione, da leggere in qualsiasi momento dell'anno, davanti al caminetto o sotto l'ombrellone, capace di catturarvi fin da principio.

Consigliato:
 si
Tempo di lettura: 2 giorni
Canzone consigliata: "Burn" Ellie Goulding



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