Rivedendo, qualche giorno fa, su Netflix Amabili Resti, film di Peter Jackson tratto dall'omonimo romanzo di Alice Sebold, mi son sentita di ampliare la conoscenza di questa autrice e leggere qualcos'altro di suo: la scelta è ricaduta sull'autobiografico Lucky. Non è stato semplice scrivere una recensione ad un'opera come questa, così importante e significativa, ma alla fine ci sono riuscita.
Autore: Alice Sebold
Casa Editrice: edizioni e/o
Genere: narrativa biografica
Data di Pubblicazione: gennaio 2018
Pagine: 320 pp.
Prezzo di copertina: 11,00€ (8,99€ ebook)
«Sono passati trentasei anni da quando sono stata violentata, diciotto dalla prima edizione di Lucky, e solo due mesi da quando un molestatore seriale nonché orgoglioso palpeggiatore di figa è stato eletto quarantacinquesimo presidente di questi Stati Uniti. (...)
Questa edizione di Lucky è dedicata a tutti coloro che hanno subìto una qualunque forma di abuso sessuale. Quando agiamo in gruppo siamo più forti che mai».
(Dalla nuova introduzione scritta da Alice Sebold nel 2017, tradotta da Silvia Castoldi.)
«Sei fortunata» si sentì dire Alice dal poliziotto che raccolse la deposizione dopo lo stupro da lei subìto quando aveva 19 anni. «Una ragazza fu stuprata e smembrata in quel luogo tempo fa». Il senso di questa controversa fortuna è il tema sul quale l’autrice torna sistematicamente nel corso del suo libro che è a un tempo drammatica testimonianza, lucida e spregiudicata indagine sulla violenza e le sue conseguenze e sconcertante ritratto autobiografico, denso di candore e acutezza psicologica, anticonformista e ironico, pieno di dolore e legittima ribellione. Alice, condannata dalla violenza alla solitudine e alla discriminazione, costretta a vivere in un mondo che ha solo due colori, ciò che è sicuro e ciò che non lo è, “rovinata” agli occhi di familiari, amici e fidanzati, riuscirà con coraggio a superare prove durissime per vivere in un mondo dove orrore e amore convivono. Lucky è anche un resoconto illuminante sulla tortuosa e insolita genesi di un talento letterario tra i più innovativi della scena letteraria internazionale.
Ci sono storie che vanno raccontate ed esperienze che, pur ferendo a più livelli le vittime, possono essere d'aiuto ad altri.
Lucky è la testimonianza, in prima persona, di uno stupro, della lotta per riemergere e ritornare alla vita. Se già a sentirne parlare alla tv, leggerne sui giornali o vedere una puntata di Law & Order, ci trasmette determinate sensazioni.. beh, leggere una biografia accende nel lettore parecchi recettori: impotenze, rabbia, incredulità, rinuncia e molti altri ancora.
"Avevo visto come mi aveva guardato Jonathan e me ne ero convinta: a me, un bravo ragazzo non mi vorrà mai. Ormai ero tutte quelle cose orribili che si dicono dopo uno stupro: ero diversa, insanguinata, rovinata, merce avariata".
E' notte quando una ragazza percorre la solita strada, il solito viale, verso lo studentato. Ha passato una tranquilla serata in compagnia dell'amico di sempre ma ignora che la sua vita cambierà drasticamente da un momento all'altro. Un giovane di colore vicino a lei per età, dopo averla seguita, la aggredirà sino a spingerla verso quell'anfratto buio in cui porterà a compimento lo stupro. Picchiata, sottomessa, schernita, annullata... la giovane riesce però a salvarsi e a tornare allo studentato dove chiede aiuto.
Alice Sebold racconta in queste pagine il suo stupro e ciò che ne ha comportato: l'aprire gli occhi su di un mondo diverso da ciò che si era immaginato, le fasi processuali, il comportamento della gente nei confronti delle vittime di violenza, le ripercussioni sulla famiglia, amicizie e futuro.
Fortunata è la parola chiave, il titolo dell'opera. Alice è stata fortunata perché in quella galleria non è morta, il suo aggressore è stato preso e condannato, è riuscita a riprendere in mano la sua vita. Durante la lettura, mentre la vicenda si snodava davanti ai miei occhi, mi sono chiesta spesso se quella parola fosse la più adatta, specie se inserita nei vari discorsi. In un punto, il padre dell'autrice dice che è stato un bene, una fortuna, che sia accaduto a Alice anziché all'altra figlia, più emotiva e fragile. In parte si riesce a capire che il signor Sebold non ha commentato con cattiveria eppure, allo stesso tempo, una certa irritazione riesce ad impadronirsi del lettore. Ecco,
se c'è una cosa che riesce a fare questo racconto è proprio riuscire ad entrare nell'ottica della vittima di stupro e di quello dei famigliari, e amici, che cercano di aiutare come possono.
"[...] e ora vivo in un mondo in cui queste due verità coesistono. Un mondo in cui l'inferno e la speranza convivono sul palmo della mia mano".
Ho pianto, mi sono conficcata le unghie nei palmi delle mani in certi passaggi, mi sono sentita impotente e ho camminato sulle uova come molti personaggi dell'opera.
Lucky è una testimonianza che dovrebbe essere letta da quante più persone possibili per capire, per supportare e soprattutto ascoltare senza alcun pregiudizio (purtroppo fin troppo facile a farsi)
le vittime; è un faro per coloro che si portano dentro il peso di una stessa esperienza e che non hanno mai parlato per paura. Nonostante la forza e la crudezza con cui tutto è riportato sulla carta, consiglio veramente di leggerlo a tutti.
Consigliato: sì
Tempo di lettura: 3 giorni
Canzone consigliata: "Til it happens to you" di Lady Gaga