Buonasera Folletti e ben tornati nel mio piccolo angolino.
Questa sera vi voglio finalmente parlare di un'opera che differisce dalla maggior parte delle letture che ho recensito nel blog ma che, in qualche modo, mi riavvicina al mio primo amore: la poesia.
Parliamo un po' de L'incompreso di Michela Gallo, edito da G.C.L. Edizioni e uscito a febbraio 2022, che ringrazio anzitutto per avermi dato modo e possibilità di leggerlo per voi. Come sempre, prima di addentrarci nel vivo del post, vi lascio alla scheda dell'opera.
Autore: Michela Gallo
Casa Editrice: G.C.L. Edizioni
Data di Pubblicazione: 28 febbraio 2022
Genere: poesia, diario, saggio
Pagine: 170 pagine
Il volume di Michela Gallo dal titolo "L'incompreso" raccoglie tre opere che sono uscite, in precedenza, singolarmente. In questo nuovo libro viene riproposta la silloge "The word of psycho", il saggio "Per la società dei sani" e il diario intitolato "La cura". La silloge raccoglie le poesie d'amore e passione che l'autrice dedica alle donne che, nel corso della sua vita, ha amato ricambiata. Versi pregni di sentimento e passione dedicati ad amori finiti o sospesi. Le altre due parti invece riuniscono e descrivono l'esperienza che l'autrice ha vissuto quando, inconsapevolmente, è stata rinchiusa in quello che le era stato descritto come collegio e che nella realtà si è rivelata essere una clinica per malati di mente. Queste pagine intense e tormentate raccontano la patologia e di come si possa convivere con questo "mostro" incombente. Riflessioni fra sé e sé per cercare di dare un'identità, uno spunto, a chi soffre di questo male imponderabile ma presente e disarmante. Pensieri che fanno ragionare e, talvolta, piangere e che si riassumono in queste domande: Cos'è la normalità? Cos'è la follia? Chi è il malato? Chi è il sano? Provare solo ad avere il dubbio è una cosa spettacolare.
Ho scritto spesso di quanto sia, molte volte, importante trovare il momento giusto per leggere determinati libri, siano essi di narrativa o meno. Allo stesso modo, questo discorso vale anche per lo scrivere una recensione: ci sono argomenti che non sempre è semplice trattare con la dovuta attenzione e sensibilità. Altre volte, invece, si tratta di lasciar sedimentare il messaggio e riportarlo con cura agli altri. Ho iniziato il post dicendo che con quest'opera mi sono riavvicinata a quello che, da molti anni, è stato il mio primo amore: la poesia.
L'incompreso si compone di tre opere diverse per forma stilistica quali la poesia, il saggio e il diario intimo. Ognuna di queste parti mette in rilievo l'estrema capacità, da parte dell'autrice, di incanalare i proprio sentimenti e riportarli su carta, rendendo il lettore partecipe delle emozioni vissute.
Se la prima parte, quella formata dalla raccolta di poesie, parla dell'amore e passione per le donne che ha amato emozionandolo, la seconda e terza spingono lo stesso lettore a profonde riflessioni sul cosa sia davvero la normalità. Attraverso l'esperienza in quel "collegio", in realtà un centro di salute mentale, l'autrice riesce a trasmettere con intensità il tormento vissuto e, grazie a questo libro, anche la volontà di aiutare coloro che si trovano nella medesima situazione. L'incompreso, infatti, vuole essere anche uno spunto per affrontare e convivere con quel "mostro" invisibile ma, allo stesso tempo, ben presente.
Gli spunti di riflessione, come potete ben capire, sono molteplici e, per quanto mi riguarda, penso che opere di questo valore debbano essere messe in risalto proprio perché danno la possibilità di conoscere e, sebbene solo in parte, comprendere un po' meglio questo tema.