In uscita domani in digitale, ma prossimamente anche in edizione cartacea, la novella di Shanmei, Delitto a bordo del Giava in navigazione per la Cina. Si tratta di un mistery storico ambientato nel '900 a bordo del piroscafo Giava in viaggio verso la Cina; tra i passeggeri troviamo anche Luigi Bianchi, tenente piemontese, mandato in Oriente per sedare la Rivolta dei Boxer.
Titolo: Delitto a bordo del Giava in navigazione per la Cina. Le avventure del tenente Luigi Bianchi nella Cina misteriosa
Serie: Nella Cina misteriosa Vol.1
Autore: Shanmei
Editore: Selfpublishing
Genere: mistery storico, novella
Pagine: 81 pp.
Data di pubblicazione: 18 giugno 2020
Prezzo di copertina: 3,99€ ebook
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Napoli, 1900. Il tenente piemontese Luigi Bianchi, facente parte del Secondo Contingente Italiano
inviato per sedare la rivolta dei Boxer, è finalmente a bordo del piroscafo Giava alla volta della
Cina. Il viaggio però non si preannuncia affatto tranquillo: sabotaggi, tempeste, epidemie e… un
delitto. Nel locale caldaie viene infatti trovato il corpo senza vita di un clandestino di cui nessuno
sembra conoscere l’identità. Chi è? Cosa ci faceva a bordo? E soprattutto c’è un assassino tra i
componenti dell’equipaggio? Magari intenzionato a uccidere ancora? Al tenente Bianchi, aiutato dal
tenente medico Maurizio Valente e dal sergente marchigiano Vincenzo Bertelli, verrà dato
l’incarico di indagare sul delitto ma ben presto l’indagine si trasformerà in una lotta per la
sopravvivenza perché sarà chiaro che qualcuno non vuole assolutamente che il Giava arrivi in Cina.
INCIPIT
Napoli, giovedì 19 luglio 1900, San Vincenzo de Paoli
La luce di quel lontano mattino di mezza estate era accecante, il pulviscolo dorato, il cielo di
un vivo blu cobalto, quasi privo di nuvole, e per quanto ci si sforzasse di vedere cattivi presagi, era
difficile scorgere in quel giorno nient’altro che eccitazione e aspettativa.
La folla vociante stazionava da giorni tra i moli del porto, era usanza che questo spettacolo di
varia umanità si ripetesse alle partenze dei contingenti militari, nessuno si voleva perdere l’attimo
della partenza e le notizie che si rincorrevano non facevano ben sperare che sarebbe stata a breve.
Il frastuono era incessante, fischi, grida, richiami, risate, applausi si susseguivano a ondate,
specialmente quando qualcuno gettava in pasto alla folla la notizia che il Re era presente con la sua
uniforme d’alta ordinanza, la barba bianca e ben curata, e l’aria marziale delle grandi occasioni.
Ma, ahimè, il Re se anche era a Napoli ormai da giorni se ne stava al sicuro, a sorseggiare
bevande fresche in compagnia dell’alta nobiltà partenopea al riparo dai raggi del sole. Avrebbe
passato in rassegna le truppe solo al momento opportuno poco prima della partenza, avrebbe
pronunciato il suo breve discorso, salutato compito, stretto qualche mano, se il protocollo l’avesse
concesso, e avrebbe lasciato Napoli in tutta fretta destinato ad altre incombenze forse meno esotiche
di quella ma altrettanto importanti.
Sono nata a Milano alla fine degli anni ’60. Dopo studi universitari, ho iniziato a occuparmi di libri
e editoria. Dal 2010 pubblico in antologie varie racconti surreali, buffi, un po’ pop. Ho scritto poi
negli anni novellette, romanzi e racconti (specialmente flash fiction) ancora inediti e alcuni in via di
traduzione.
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