Titolo: Le nebbie di Avalon
Autore: Marion Zimmer Bradley
Genere: fantasy
Editore: Tea
Collana: Teadue
Pagine: 654 pp.
Anno di Pubblicazione: 1993
Costo di copertina: 8,90 euro
Vi fu un'epoca in cui le porte tra i mondi fluttuavano con le nebbie e si aprivano al volere del viaggiatore. Di là dal regno del reale si schiudevano allora luoghi segreti e incantati, siti arcani che sfuggivano alle leggi di Natura e si sottraevano al dominio del Tempo, territori favolosi dove le più strane e ammalianti creature parlavano lingue oggi sconosciute, avevano gesti, modi e riti oggi indecifrabili; dove nessuna cosa era identica a se stessa, ma poteva mutarsi ogni istante in un'altra. Con l'andar del tempo, però, "reale" e "immaginario" entrarono in netto contrasto. Allora come oggi, furono le donne a fare da mediatrici. Morgana, Igraine, Viviana conoscevano il modo per far schiudere le nebbie e penetrare nel magico regno di Avalon...
"Le nebbie di Avalon" è il romanzo principale del Ciclo di Avalon dell'autrice americana Marion Zimmer Bradley (1930 - 1999), uscito in Italia nel 1986. Il Ciclo è composto da sette romanzi e, se seguiamo l'ordine cronologico degli eventi narrati, "Le nebbie di Avalon" è l'ultimo a dover essere letto.
L'ho letto, la prima volta, quando frequentavo la prima media su suggerimento di una mia amica. Mai avrei pensato di appassionarmi così tanto ad un romanzo il cui spessore (qui inteso come numero di pagine) mi lasciava parecchio perplessa. Tuttavia, a molti anni di distanza, eccomi a riprenderlo in lettura e ad aver quasi ultimato la collezione dei libri di questa grandissima autrice. Ma, passiamo all'analisi del libro!
La storia è quella famosissima di Re Artù, di Camelot, della Tavola Rotonda e della storia tra Ginevra e Lancillotto. Chi non la conosce? Molte sono state le versioni. In questo romanzo, la voce narrante è quella di Morgana, sorellastra di Artù, sacerdotessa di Avalon e protagonista della vicenda.
Viene ripercorsa l'infanzia di Morgana, segnata dalla visita della Dama del Lago, dalla morte di suo padre (Gorlois) e la nascita dell'amato fratello Artù (Igraine, la madre, s'innamora e sposa il re Uther Pendragon).
Successivamente, separata da Artù e dalla famiglia, Morgana viene mandata ad Avalon per studiare e consacrarsi alla Dea quale sacerdotessa, sotto la guida di Viviana (zia e Dama del Lago). E' in questa parte del romanzo che fanno il loro ingresso Lancillotto e Ginevra. Questo incontro, a parer mio, è uno dei punti salienti del libro: infatti, il lettore nota subito la nascita dell'attrazione tra Lancillotto e Ginevra.
Senza addentrarmi nei dettagli, perché potrei rovinare la sorpresa a chi ancora non l'ha letto, altri punti degni di nota sono: lo scontro tra Morgana e Viviana, a seguito dell'incoronazione di Artù, e la morte stessa di Artù.
I racconti, i film, e chi più ne ha più ne metta, c'hanno abituato a vedere Morgana come la rappresentazione della malvagità e del negativo: l'incantatrice, la fata oscura. L'autrice, invece, presenta un personaggio più complesso che si evolve durante tutto il romanzo. Coinvolta dagli eventi che si susseguono, Morgana è un'eroina costretta, in qualche modo, a trovare il suo posto in una realtà che la vede come una sorta di collegamento tra il mondo pagano e quello cristiano. Attorno a lei ruotano le vicende del popolare triangolo Artù-Ginevra-Lancillotto, ma rimangono marginali.
La narrazione, in certi punti, risulta un po' noiosa dato il largo uso di descrizioni da parte dell'autrice ma, se devo essere sincera, a me non sono pesate. E' molto facile lasciarsi prendere dalle vicende, entrare in sintonia coi personaggi, in modo particolare con Morgana. E' un romanzo stupendo che vale la pena leggerlo almeno una volto.
Tempo di lettura: 3 giorniL'ho letto, la prima volta, quando frequentavo la prima media su suggerimento di una mia amica. Mai avrei pensato di appassionarmi così tanto ad un romanzo il cui spessore (qui inteso come numero di pagine) mi lasciava parecchio perplessa. Tuttavia, a molti anni di distanza, eccomi a riprenderlo in lettura e ad aver quasi ultimato la collezione dei libri di questa grandissima autrice. Ma, passiamo all'analisi del libro!
PARLA MORGANA: Ai miei tempi sono stata chiamata in molti modi: sorella, amante, sacerdotessa, maga, regina. Ora, in verità, sono una maga e forse verrà un giorno in cui queste cose dovranno essere conosciute. Ma credo che saranno i cristiani a narrare l'ultima storia. Il mondo della Magia si allontana sempre di più dal mondo dove regna il Cristo. Non ho nulla contro di lui, ma solo contro i suoi preti che negano il potere della Grande Dea oppure l'avvolgono nella veste azzurra della Signora di Nazareth e affermano che era vergine. Ma che cosa può sapere una vergine delle sofferenze dell'umanità?
La storia è quella famosissima di Re Artù, di Camelot, della Tavola Rotonda e della storia tra Ginevra e Lancillotto. Chi non la conosce? Molte sono state le versioni. In questo romanzo, la voce narrante è quella di Morgana, sorellastra di Artù, sacerdotessa di Avalon e protagonista della vicenda.
Viene ripercorsa l'infanzia di Morgana, segnata dalla visita della Dama del Lago, dalla morte di suo padre (Gorlois) e la nascita dell'amato fratello Artù (Igraine, la madre, s'innamora e sposa il re Uther Pendragon).
Successivamente, separata da Artù e dalla famiglia, Morgana viene mandata ad Avalon per studiare e consacrarsi alla Dea quale sacerdotessa, sotto la guida di Viviana (zia e Dama del Lago). E' in questa parte del romanzo che fanno il loro ingresso Lancillotto e Ginevra. Questo incontro, a parer mio, è uno dei punti salienti del libro: infatti, il lettore nota subito la nascita dell'attrazione tra Lancillotto e Ginevra.
Senza addentrarmi nei dettagli, perché potrei rovinare la sorpresa a chi ancora non l'ha letto, altri punti degni di nota sono: lo scontro tra Morgana e Viviana, a seguito dell'incoronazione di Artù, e la morte stessa di Artù.
I racconti, i film, e chi più ne ha più ne metta, c'hanno abituato a vedere Morgana come la rappresentazione della malvagità e del negativo: l'incantatrice, la fata oscura. L'autrice, invece, presenta un personaggio più complesso che si evolve durante tutto il romanzo. Coinvolta dagli eventi che si susseguono, Morgana è un'eroina costretta, in qualche modo, a trovare il suo posto in una realtà che la vede come una sorta di collegamento tra il mondo pagano e quello cristiano. Attorno a lei ruotano le vicende del popolare triangolo Artù-Ginevra-Lancillotto, ma rimangono marginali.
Il mondo è mutato. Un tempo un viaggiatore, se aveva la volontà e conosceva qualche segreto, poteva avventurarsi con la barca nel Mare dell'Estate e giungere non già a Glastonbury dei monaci, ma all'Isola Sacra di Avalon; allora le porte tra i mondi fluttuavano con la nebbia e si aprivano al volere del viaggiatore. Perchè questo è il grande segreto, noto a tutti gli uomini colti del nostro tempo: con il nostro pensiero, noi creiamo giorno per giorno il mondo che ci circonda.
La narrazione, in certi punti, risulta un po' noiosa dato il largo uso di descrizioni da parte dell'autrice ma, se devo essere sincera, a me non sono pesate. E' molto facile lasciarsi prendere dalle vicende, entrare in sintonia coi personaggi, in modo particolare con Morgana. E' un romanzo stupendo che vale la pena leggerlo almeno una volto.
Canzone consigliata: "The Mystic's Dream" di Loreena McKennitt
Voto: ✗✗✗✗✗
E' un libro magnifico l'ho riletto ed è tuttora nella mia libreria del kindle
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